L’assessorato all’Agricoltura della Regione Piemonte ha reso nota la presenza in provincia di Biella e Vercelli del nematode galligeno del riso appartenente al genere Meloidogyne, prima segnalazione in Europa di questo parassita. Nel corso del mese di giugno, in alcune risaie della Baraggia, sono state individuate piante con sintomi di clorosi e crescita stentata e le cui radici presentavano piccoli rigonfiamenti. Analisi di laboratorio svolte presso il Settore Fitosanitario della Regione Piemonte hanno rilevato la presenza di un’infezione causata da nematodi galligeni appartenenti al genere Meloidogyne, la cui specie deve ancora essere identificata con precisione, già presenti nei Paesi del sud-est asiatico e in America Meridionale. Questo gruppo di nematodi rappresentano una grave avversità per diverse colture a causa del progressivo deperimento ai danni dell’apparato radicale con conseguenti perdite produttive. Sono state già intraprese attività di monitoraggio volte a conoscere la diffusione del nematode oltre allo studio del suo ciclo biologico e a possibili attività di prevenzione e difesa. «Non è però il caso di fare allarmismo – spiegano dalla regione – anche perché nelle risaie interessate dal fenomeno la sommersione dei terreni e un’adeguata concimazione sembrano avere significativamente ridotto i sintomi». Contro tali nematodi si dovrà intervenire integrando i diversi mezzi a disposizione (agronomici, fisici, biologici, chimici) per ottenere anche una minima diminuzione dell’entità dell’infestazione, in modo che la pianta possa reagire all’attacco e portare a termine il ciclo vegetativo. Nelle foto: a sinistra, Galle su radici di riso provocate dall’azione del nematode Meloidogyne ; a destra, sintomi in campo dovuti ad una grave infestazione di nematodi galligeni.